L’agente eziologico della malattia edematosa è la tossina Shiga 2e che è codificata e prodotta da un virotipo specifico di Escherichia coli nonché diffusa in tutto il mondo in gruppi di suini sia malati che sani. Il principale habitat dell’E. coli nei suini è l’apparato gastrointestinale. Al di fuori dell’intestino, E. coli si trova nei mangimi o in acqua contaminati da feci, nell’acqua di tubature con presenza di biofilm (Wöchtl B. et al., Tierärztl. Umschau 72, 2017), nel terreno e nei capannoni. L’infezione viene trasmessa per via orale. Quando ingerito in quantità sufficienti, l’E. coli responsabile della malattia edematosa colonizza l’intestino e prolifera velocemente generando un numero elevato di batteri. La colonizzazione avviene nel corso di 3-6 giorni e richiede l’adesione delle adesine fimbriali a recettori complementari sull’epitelio dell’intestino tenue oppure nel rivestimento mucoso del digiuno e dell’ileo distali. Stx2e viene assorbita nel circolo ematico e causa un danno vascolare negli organi bersaglio.
L’angiopatia degenerativa delle piccole arterie e delle arteriole comporta un aumento della permeabilità vascolare. A causa dell’osmosi, il liquido si riversa dall’apparato vascolare ai diversi tessuti causando lesioni che possono essere rilevate macroscopicamente come edemi.
L’edema gelatinoso appare nella sottomucosa del cardias e occasionalmente nel fondo, nel mesocolon (Figura 1), nel mesentere dell’intestino tenue e sul fondo della colecisti (Figura 2). I linfonodi mesenterici e colici possono essere aumentati di volume, edematosi o congestionati. È possibile osservare una tumefazione edematosa alle palpebre, sulla fronte, alla laringe o nel cervello.
(Fonte: Diseases of Swine, Tenth Edition, Edited by J.J. Zimmerman et al., John Wiley & Sons, Inc. Published 2012)
Figura 1 - Edema gelatinoso nel mesocolon, fonte: Università di medicina veterinaria di Hannover, Fondazione, Stazione sperimentale di epidemiologia, Bakum (Germania)
Figura 2 - Edema gelatinoso della colecisti, fonte: IDT
La malattia degli edemi colpisce principalmente i suini recentemente svezzati nonostante possano presentarsi casi in fasi di produzione successive. La malattia può essere sporadica e colpire solo singoli animali, sebbene, occasionalmente, anche un intero gruppo di suini.
Casi di morte improvvisa, e segni clinici di malattia sono spesso indicativi di una patologia subacuta / acuta. I suini che muoiono di malattia degli edemi di solito sono tra i più sani Alcuni suini colpiti da questa malattia diventano anoressici e iniziano a presentare tumefazione delle palpebre e della fronte. Come conseguenza dell’edema laringeo, alcuni suini iniziano a emettere uno strano strido. Nei suini l’edema cerebrale causa convulsioni, atassia e posizione di decubito laterale con movimenti circolari degli arti (Figura 3). Pochi suini sopravvivono alla forma acuta della malattia sebbene in tal caso rimangano più piccoli (cioè vi è un ritardo di accrescimento).
Il decorso della malattia potrebbe inoltre essere protratto. I segni clinici si ripresentano quindi nello stesso gruppo di suini, in particolare in seguito a un cambio del mangime, alla rimozione di ossido di zinco (ZnO) o di antibiotici dai mangimi oppure a un altro fattore di stress.
Figura 3 - Segni neurologici (posizione di decubito laterale, movimenti circolari degli arti) in un suino con malattia degli edemi, fonte: Ceva
La malattia degli edemi subclinica potrebbe anche manifestarsi in suini clinicamente normali che hanno sviluppato lesioni microvascolari e che potrebbero presentare una riduzione della crescita. Questa situazione potrebbe essere rappresentata da gruppi di suini disomogenei nelle diverse fasi di produzione.
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La malattia degli edemi cronica si manifesta in una bassa percentuale di suini che si sta riprendendo da una forma acuta della malattia oppure in gruppi dove sono stati rilevati E. coli di vario genere che producono tossine labili al calore (LT) e tossine stabili al calore (ST), che causano la diarrea post-svezzamento, ma anche la tossina Shiga 2e. Per periodi che vanno da alcuni giorni a diverse settimane dopo l’infezione intestinale, avviene l’arresto della crescita e i suini malati spesso mostrano disturbi neurologici unilaterali, quali movimenti circolari, rotazione della testa o atrofia dei muscoli delle zampe con progressiva debolezza. In questi casi, l’edema sottocutaneo compare raramente.
(Fonte: Diseases of Swine, Tenth Edition, Edited by J.J. Zimmerman et al., John Wiley & Sons, Inc. Published 2012)