La malattia degli edemi rappresenta un importante problema economico per molti allevamenti suinicoli. È ora disponibile un vaccino innovativo che permette di risolvere il problema. Nonostante la disponibilità di questo prodotto, molti allevatori si chiedono se valga la pena somministrare il vaccino contro la tossina Shiga agli animali nei propri allevamenti.
La risposta viene fornita dal calcolatore COIN messo gratuitamente a disposizione da Ceva.
COIN è un acronimo che significa “Calcolo online dell’utile netto individuale” (dall’inglese Calculate Online your Individual Netprofit).
Oltre alla pressione psicologica risultante dalla morte di un numero elevato di suini, gli allevamenti con epidemie di malattia degli edemi da moderate a gravi si trovano inoltre ad affrontare problemi di natura economica.
L’aumento del tasso di mortalità e una minore performance di crescita unitamente al maggior numero di consulenze veterinarie e di trattamenti con antibiotici contribuiscono alla riduzione dell’utile netto totale. In aggiunta, molto spesso è necessario modificare la formulazione alimentare con una più costosa L’adozione di un’alimentazione restrittiva per evitare conseguenze peggiori incide però negativamente sulla performance di crescita dei suinetti e sul peso di vendita che risulta minore. Di conseguenza, viene prolungato il periodo di accrescimento e si ha un deterioramento dell’indice di conversione alimentare. Anche in caso di leggero aumento della mortalità, gli allevamenti vanno incontro a problemi di natura economica.
Dall’introduzione del vaccino, avvenuta nel 2013, c’è una nuova speranza contro la malattia degli edemi . Da allora, molti veterinari e produttori hanno conseguito vantaggi economici e miglioramenti di performance grazie al vaccino contro la tossina Shiga. Riportiamo di seguito le loro esperienze. Per valutare se la vaccinazione rappresenta un buon investimento e conoscere i vantaggi economici del vaccino contro la malattia degli edemi per un allevamento, è possibile effettuare il calcolo con pochi semplici passaggi utilizzando COIN.
»Tutti gli elementi indicavano che aveva un senso, dal punto di vista economico, sostenere questa spesa una tantum per il vaccino.«
»Infatti, da un tasso di mortalità del 14% dovuto alla malattia degli edemi la situazione si è normalizzata, ritornando a un tasso di circa il 4% nello stesso periodo dallo svezzamento alla macellazione.«
»Quando abbiamo ricevuto i risultati riguardanti il miglioramento dell’indice di conversione alimentare, siamo rimasti tutti molto positivamente colpiti.«
»Raccomando Ecoporc Shiga senza alcuna esitazione a qualsiasi allevamento con problemi di malattia degli edemi.«
»Il positivo impatto economico e il miglioramento della salute degli animali ci hanno convinto. Continueremo indubbiamente a vaccinare gli animali in questo allevamento.«
»I primi gruppi di suini vaccinati hanno superato il periodo a rischio con una mortalità nettamente inferiore. Il nostro cliente ritiene che il vaccino sia altamente efficace.«
»Abbiamo ottenuto un miglioramento della performance presso gli allevamenti dei nostri clienti e ridotto anche l’uso dell’ossido di zinco e della colistina.«
»Lo stato di salute generale del mio allevamento è migliorato da quando usiamo il vaccino Ecoporc Shiga«
»Oltre a riportare tranquillità, il vaccino Ecoporc Shiga ci ha consentito di conseguire i nostri obiettivi sul piano tecnico e su quello economico.«
»Questo vaccino contro la malattia degli edemi rappresenta un buon investimento per la salute.«
»Abbiamo calcolato che, in soli sei mesi di vaccinazione, possiamo vendere al macello un camion completo in più di suini da ingrasso.«
Quando avete usato il vaccino per la prima volta?
Abbiamo iniziato nella metà del 2016.
Per quale motivo avete iniziato a vaccinare gli animali?
Abbiamo iniziato in quanto, in cicli recenti, molti animali erano morti al momento dello svezzamento e all’inizio della fase di ingrasso a causa della malattia degli edemi che aveva colpito l’allevamento ripetutamente nel corso degli anni.
Quali misure avevate precedentemente adottato per controllare la malattia degli edemi?
Prima della vaccinazione il problema veniva risolto con la colistina somministrata alla prima comparsa dei sintomi.
Avete ottenuto un miglioramento in termini di mortalità, parametri di performance, numero di animali con ritardo di accrescimento...?
Dopo la vaccinazione non abbiamo più registrato casi di mortalità elevata a causa della malattia degli edemi. L’aspetto più importante è che abbiamo notevolmente migliorato l’indice di conversione alimentare, che nel passato era sempre risultato non soddisfaciente, persino nei gruppi di suini svezzati che non presentavano alcuna evidente manifestazione clinica, ovvero negli animali con malattia subclinica.
Avete notato una riduzione in termini di trattamenti antibiotici di singoli animali, con conseguente minor carico di lavoro?
Abbiamo eliminato la medicazione di massa, riducendo l’uso di antibiotici. L’utilizzo dei farmaci iniettabili è rimasto pressoché invariato.
Avete ora un minor carico di lavoro giornaliero per quanto riguarda la supervisione degli animali?
Nonostante sia necessario continuare a trattare i singoli animali a causa di malattie concomitanti, il tempo dedicato a curare la malattia degli edemi è stato ridotto.
Avete notato una riduzione dell’uso di antibiotici e/o di ossido di zinco?
Sì, una riduzione dell’uso della colistina.
Qual è stata la Sua impressione in termini di sostenibilità economica e di ritorno sugli investimenti?
Ritengo che, nel nostro caso, il maggior vantaggio economico sia stato il miglioramento dell’indice di conversione alimentare, aspetto di cui sono molto contenta.
Qual era l’impatto psicologico sul proprietario/personale dell’allevamento, prima e dopo l’introduzione del vaccino?
Quando abbiamo ricevuto i risultati riguardanti il miglioramento dell’indice di conversione alimentare, siamo rimasti tutti molto positivamente colpiti.
Qual era la situazione originale?
Il nostro allevamento a ciclo chiuso con 300 scrofe si trova nella provincia spagnola di Segovia. Dallo svezzamento alla macellazione registravamo nel complesso un tasso di mortalità del 3-4%. Nell’agosto 2013, suini di 35-40 kg di peso vivo hanno improvvisamente iniziato a manifestare sintomi tipici della malattia degli edemi che ha comportato un aumento del tasso di mortalità al 14%.
Per quale motivo ha contattato IDT Biologika?
Dopo diversi trattamenti che non hanno dato buoni risultati, ho contattato IDT Biologika per ottenere informazioni.
Non avevo dubbi in merito alla diagnosi, ma gli animali non rispondevano affatto ai trattamenti.
Che misure sono state adottate?
Dopo aver consultato numerosi specialisti dell’industria suinicola in merito al vaccino Ecoporc Shiga, senza però ottenere una risposta, abbiamo deciso di prelevare campioni da animali infetti sotto la guida di un tecnico IDT e di inviare detti campioni al laboratorio IDT in Germania.
Gli animali sono risultati positivi per la tossina Shiga. Abbiamo immediatamente deciso di iniziare a vaccinare gli animali senza interventi aggiuntivi.
Qual è stato l’esito?
I risultati che abbiamo ottenuto presso questo allevamento in seguito alla vaccinazione delle scrofe sono stati eccellenti. Infatti, da un tasso di mortalità del 14% dovuto alla malattia edematosa la situazione si è normalizzata, ritornando a un tasso di circa il 4% nello stesso periodo dallo svezzamento alla macellazione.
Cosa raccomanderebbe ad altri veterinari che incontrano problemi simili?
Raccomando il prodotto senza alcuna esitazione grazie ai buoni risultati ottenuti con la vaccinazione. Infatti ho già raccomandato il vaccino ai miei colleghi. Il servizio prestato da IDT è stato definito soddisfacente.
L’allevatore John Neuman temeva ogni mattina, quando apriva la porta della stalla, di trovare nuovamente nelle baste alcuni suini morti durante la notte a causa della malattia degli edemi.
Questa malattia compariva durante la notte e John Neuman e il personale che lavorava presso l’allevamento di Haderslev assistevano periodicamente alla morte improvvisa di suini sani senza la possibilità di poterlo evitare.
“Abbiamo provato di tutto per controllare la malattia: una dieta più povera, ossido di zinco nel mangime e vari antibiotici, ma nonostante i nostri tentativi, in svezzamento, il tasso di mortalità raggiungeva il 5-6%.
“Questa malattia compariva normalmente due o tre settimane dopo lo svezzamento e improvvisamente potevamo ritrovarci con anche 50 animali morti”, ha spiegato l’allevatore. “Oggi la situazione è completamente diversa”. Dopo aver cercato inutilmente di combattere la malattia degli edemi per numerosi anni, John Neuman ha provato il vaccino Ecoporc Shiga contro la tossina Shiga, l’agente eziologico di questa malattia.
Raccomando il prodotto senza alcuna esitazione grazie ai buoni risultati ottenuti con la vaccinazione. Infatti ho già raccomandato il vaccino ai miei colleghi. Il servizio prestato da IDT è stato definito soddisfacente.
“Nonostante il prezzo, la nostra veterinaria ha raccomandato l’uso di questo vaccino in quanto non aveva altre opzioni disponibili. Avevamo provato di tutto. Le avevamo infatti detto che se non trovava una soluzione ci saremmo rivolti a un’altra struttura veterinaria”.
Dopo la somministrazione del vaccino Ecoporc Shiga, John Neuman non ha più avuto casi di malattia degli edemi dovuta alla tossina Shiga nel suo allevamento. Ora che dispone di un vaccino efficace, non ha più bisogno di sperimentare altri trattamenti. L’allevamento di John Neuman a Haderslev produce ogni anno 31 000 suini per la vendita e quindi un tasso di mortalità del 5-6% dovuto alla tossina Shiga è un dato significativo.
“Abbiamo iniziato a vaccinare tutti i suini a partire dai 5-6 giorni di età con una dose da 1 ml. Quando abbiamo portato il primo lotto di suini in svezzamento era come entrare in un nuovo allevamento. Nel primo gruppo non avevamo osato cambiare la dieta restrittiva, ma nel secondo abbiamo operato questa scelta. Siamo passati a un incremento ponderale giornaliero di 550 grammi e abbiamo ridotto la mortalità all’0,8-1%, risultati che hanno rappresentato un significativo miglioramento per il nostro allevamento”, ha affermato John Neuman.
“Abbiamo effettuato un’approfondita analisi costi-benefici dell’effetto della vaccinazione. Abbiamo preso in considerazione tutti i precedenti costi addizionali, dall'integrazione con zinco alle ore di lavoro straordinario del personale, dalle procedure di disinfezione ai trattamenti aggiuntivi, che non avevano migliorato la situazione, e confrontato detti costi con quello del vaccino. Tutti gli elementi indicavano che aveva un senso, dal punto di vista economico, sostenere questa spesa una tantum per il vaccino”, ha affermato John Neuman. “Nel nostro caso, Ecoporc Shiga ha eradicato la malattia degli edemi e continuiamo ad avvalerci dei servizi della stessa struttura veterinaria”.
“Avevamo rilevato la presenza della tossina Shiga nell’allevamento, ma all’inizio l’allevatore non era molto intenzionato a vaccinare gli animali.
Abbiamo innanzitutto cambiato la dieta, passando da un’alimentazione orientata alla performance a un mangime dietetico, e utilizzato l’ossido di zinco. Entrambe le misure non ci avevano tuttavia consentito di ottenere i risultati auspicati.
Il trattamento antibiotico degli animali già infetti non è risultato efficace. L’antibiotico non è risultato efficace in quanto, in questo caso, il trattamento è stato avviato troppo tardi.
Dopo numerosi tentativi falliti, la pressione psicologica sul direttore dell’allevamento e sul personale era enorme.
Per questo motivo abbiamo deciso insieme di iniziare la vaccinazione con Ecoporc Shiga. L’esperienza fatta precedentemente in altri allevamenti era generalmente positiva e tale successo ha contribuito a convincere il direttore dell’allevamento qui descritto.
Nel primo lotto di animali vaccinato si sono già registrati una significativa diminuzione dell’uso di antibiotici e un maggior incremento ponderale giornaliero. Anche le condizioni generali del gruppo sono migliorate di conseguenza.
Il vantaggio della vaccinazione è pertanto indiscusso. Il minor numero di animali morti e la riduzione dell’uso di antibiotici e dei tempi di crescita dei suini, grazie al maggior incremento ponderale giornaliero, consentono di ottenere un elevato rendimento sugli investimenti nella vaccinazione.
Ecoporc Shiga è estremamente efficace. Condizioni di allevamento non ottimali e bassi standard igienici non possono tuttavia essere compensati dalla vaccinazione e vanno pertanto migliorati”.
Nonostante il largo uso di antimicrobici quale parte del trattamento metafilattico nella fase iniziale del periodo di permanenza nello svezzamento, il tasso di mortalità rimaneva elevato. L’allevamento gode di un alto standard di igiene. Le origini dei problemi di salute acuti sembrano pertanto essere complesse.
In collaborazione con il responsabile dell’assistenza tecnica di IDT Biologika abbiamo prelevato campioni, analizzati nel laboratorio, è stata così evidenziata la presenza della tossina Shiga. In seguito a tali risultati è stato deciso di vaccinare i suinetti.
Efficacia del vaccino:
L’allevatore è rimasto sorpreso dall’efficacia del vaccino che è diventata ben presto apparente. La mortalità dovuta alla malattia degli edemi è stata eliminata completamente e quindi la vaccinazione ha risolto un grande problema.
Riportiamo di seguito i vantaggi della vaccinazione per l’allevamento:
• Eliminata completamente la mortalità in svezzamento dovuta alla malattia degli edemi
• Lavoro in svezzamento ora più agevole e facile. L’allevatore è rilassato e non deve preoccuparsi di nuove ricadute con aumento del tasso di mortalità.
La vaccinazione è risultata economicamente sostenibile:
• Eliminata la necessità di ricorrere a trattamenti metafilattici. Riduzione dell’uso generale di antibiotici Questo aspetto è importante nel contesto del monitoraggio ufficiale in atto in Germania volto a ridurre l’uso degli antimicrobici.
• Dall’introduzione del vaccino, i parametri di prestazione dell’allevamento sono migliorati costantemente.
Un gruppo di 730 scrofe nel nord dell’Inghilterra svezzava circa 29 suinetti per scrofa all’anno quando si è presentato il problema. La mortalità post-svezzamento mensile aumentava e ha raggiunto il 15% nel marzo 2016.
Paul Thompson di Garth Pig Practice, il medico veterinario dell’allevamento, ha affermato: “I suini ammalati erano traballanti oppure in posizione di decubito e con spasmi muscolari e presentavano tumefazione delle palpebre. Questa situazione si presentava normalmente tre settimane dopo lo svezzamento, entro un periodo relativamente breve”.
L’esame necroscopico ha evidenziato la presenza di edema intestinale. Alcuni campioni prelevati tramite tampone inviati al laboratorio per le analisi sono risultati positivi per la tossina Shiga e F18, fattori di virulenza dell’E. coli. Inizialmente sono stati somministrati antibiotici, compresi la colistina, non soggetta ad alcuna restrizione a quel tempo, neomicina e florfenicolo, principalmente per via orale.
“Nessuna risposta significativa è stata osservata nonostante la portata d’acqua, i regimi alimentari e gli standard igienici considerati soddisfacenti”, ha spiegato il Dott. Thompson.
Risultati
Tutti i suini sono stati vaccinati con Ecoporc Shiga a quattro giorni di età. È stato tuttavia necessario vaccinare anche alcuni suini di età superiore ai quattro giorni per ridurre il periodo di tempo in cui il vaccino avrebbe consentito di ottenere i risultati auspicati. “I primi gruppi di suini vaccinati, hanno superato il periodo a rischio con una mortalità nettamente inferiore”, ha affermato il Dott. Thompson.
Vantaggio economico
L’analisi economica riguardante i tre mesi successivi alla vaccinazione ha evidenziato una riduzione della mortalità post-svezzamento media al 2,5% (-4,4%), consentendo di produrre ogni mese 108 suini in più.
Il valore di questi suini, con un peso di 25,8 kg, è risultato di 5,61 GBP (6,46 EUR). La riduzione dei costi di medicazione e il miglioramento del tasso di crescita (da 373 g a 409 g) giornaliero in svezzamento ha contribuito inoltre ad aumentare gli utili netti.
Conclusione
“L’edema è attualmente un problema riemergente in tutta Europa”, ha puntualizzato il Dott. Thompson. “Le cause di questo problema riemergente non sono completamente note. Non tutti i casi presentano i classici sintomi dell’edema intestinale. Dimostrare la presenza dell’agente eziologico potrebbe richiedere numerosi campioni. La vaccinazione è certamente preferibile all’uso di farmaci come mezzo di controllo. Il nostro cliente ritiene che il vaccino sia altamente efficace”.
Da quanto tempo usa il vaccino Ecoporc Shiga?
Ho provato il vaccino in diversi allevamenti a partire dall’anno scorso
Perché ha iniziato a usare il vaccino?
Abbiamo iniziato a usare il vaccino in quanto avevamo riscontrato problemi tipici della malattia edematosa. Abbiamo cercato di formulare una diagnosi utilizzando STEC-Check con l’aiuto di IDT. Non siamo tuttavia riusciti a confermare la presenza della tossina Shiga in tutti i casi, nonostante non sussistessero dubbi in merito ai sintomi.
Abbiamo ipotizzato che il problema avesse potuto avere a che fare con l’uso dell’ossido di zinco. Ma anche nei casi in cui non abbiamo ricevuto conferma dalle analisi di laboratorio, nonostante non ci fossero dubbi in merito ai sintomi, abbiamo ottenuto buoni risultati in seguito all’uso del vaccino Ecoporc Shiga.
Abbiamo ottenuto un miglioramento della performance presso gli allevamenti dei nostri clienti e ridotto anche l’uso dell’ossido di zinco e della colistina.
Quali misure avevate precedentemente adottato per controllare la malattia edematosa?
Usavamo colistina e ossido di zinco per controllare la malattia, ma a quanto pare non erano risultati poi così efficaci.
Avete ottenuto un miglioramento in termini di mortalità, parametri di performance, numero di animali con ritardo di accrescimento...?
Sì, abbiamo ottenuto un miglioramento. La differenza è stata veramente incredibile. I suini in svezzamento crescevano in maniera molto più uniforme e hanno semplicemente ottenuto una migliore performance. L’allevatore era molto soddisfatto.
Avete notato una riduzione dell’uso di antibiotici e/o di ossido di zinco?
Sì, abbiamo ottenuto una riduzione. Non è più stato necessario utilizzare colistina e ossido di zinco.
Qual è stata la Sua impressione in termini di sostenibilità economica e ritorno sugli investimenti?
È evidente per noi che in casi tipici come questi, vale la pena investire nel vaccino.
Avete ora un minor carico di lavoro giornaliero per quanto riguarda la supervisione degli animali?
Sì, è più facile ora per l’allevatore. E anche per il veterinario! Possiamo concentrarci su altre problematiche ora che la situazione è sotto controllo.
Qual era l’impatto psicologico sul proprietario/personale dell’allevamento, prima e dopo l’introduzione del vaccino?
Abbiamo veramente notato una differenza immediatamente, solo dall’aspetto dei suini. Si tratta di una situazione veramente unica per un vaccino per suinetti. Per l’allevatore significa avere meno preoccupazioni. Prima della vaccinazione l’allevatore non sapeva mai quanti suinetti avrebbe trovato morti nella stalla la mattina. Ora si sente sicuro e può concentrarsi sulla sua attività.
Jean-Jacques Breton gestisce un allevamento con 420 scrofe riproduttrici/suini da ingrasso in Bretagna. All’inizio del luglio 2014, un tasso anomalo di mortalità (5%) si era registrato nei suini da ingrasso da 35-40 kg. Indagini condotte dalla veterinaria dell’allevamento, la Dott.ssa Danièle Autret, hanno evidenziato che la causa della morte era la malattia degli edemi.
L’esame necroscopico, unitamente a un esame batteriologico colturale, ha confermato la presenza del sierotipo O139 K82 associato al patotipo STEC (E. coli produttore della tossina Shiga). A quel tempo è stato introdotto un trattamento antibiotico iniettabile in aggiunta a un mangime considerato sicuro.
“Quanti animali morti troverò oggi?”.
“Nonostante l’attento monitoraggio e l’uso di antibiotici ritenuti efficaci (a un costo di 0,3 €/suinetto) più l’introduzione di un mangime considerato sicuro (costo 0,20 €/suinetto), mi chiedevo ogni giorno quanti animali morti avrei trovato. Ho deciso, insieme alla veterinaria, di somministrare il vaccino Ecoporc Shiga a partire dalla fine di luglio”, ha affermato Jean-Jacques Breton. “Il primo gruppo è stato vaccinato all’età di 35 giorni in quanto l’insorgenza dell’immunità (21 giorni) ci ha consentito di proteggere questo gruppo per via della tardiva manifestazione della malattia nell’allevamento”, ha affermato la Dott.ssa Danièle Autret, “e nessun animale di questo gruppo era morto”, ha aggiunto Jean-Jacques Breton. “Da quando vaccino gli animali, ho notato un miglioramento generale dello stato di salute e della performance dei suini”.
La minore mortalità e la riduzione dei costi di trattamento unitamente al più elevato incremento ponderale giornaliero hanno comportato un aumento del guadagno netto di circa 5 € per suinetto (prezzo della carcassa di 1,55 €).
Dédée e Michel Auffret gestiscono un allevamento a ciclo chiuso con 140 scrofe nel cuore di Finistère, Bretagna, e si sono aggiudicati il premio Cochons d‘Or diverse volte. Questi due allevatori svolgono la loro attività attenendosi a un sano principio: mantenere il tasso di mortalità dalla nascita alla macellazione al di sotto del 10% (in Bretagna la media si aggira sul 25%). La tabella riportata di seguito mostra che Dédée e Michel Auffret sono riusciti a raggiungere questo obiettivo fino al 2014, l’anno in cui sono iniziati i problemi causati dalla tossina Shiga. Nel 2015, grazie al vaccino Ecoporc Shiga, il tasso di mortalità è stato effettivamente ridotto all’8,5%.
“Per diversi mesi, sia noi che il veterinario avevamo osservato un leggero aumento del numero di animali morti. Dapprima abbiamo tentato di controllare la situazione con farmaci (antibiotici nel mangime e tramite un sistema dosatore). Abbiamo inoltre aggiunto caolino al mangime, in parte per influenzare l’assunzione del mangime e in parte per incoraggiare gli animali a bere l’acqua medicata.
Ed infine, è stato necessario adottare un attento monitoraggio e somministrare antibiotici iniettabili negli animali con sospetta malattia”.
“Quanti animali sono morti oggi?”
“Nonostante l’adozione di queste misure, non siamo riusciti a ritornare ai livelli precedenti, né in termini di crescita né in termini di animali morti, performance che è continuata a peggiorare con l’aumento della disomogeneità.
Dédée Auffret conferma la situazione: “Ogni giorno, prima di arrivare in azienda, mi chiedevo quanti animali morti avrei trovato”. Michel Auffret, che si occupa dei suini da ingrasso, aggiunge: “La qualità dei lotti di suinetti che ricevevo non era più ottimale e la gestione dell’alimentazione all’inizio del periodo di ingrasso era diventata molto complicata”.
“Nel dicembre 2014, il nostro veterinario ha formulato la diagnosi con STEC-Check e confermato la presenza della tossina Shiga. Abbiamo quindi iniziato a vaccinare gli animali”.
Risultati
“L’effetto della vaccinazione è risultato evidente fin dall’inizio: nessun ulteriore animale morto, nessun’altra iniezione richiesta, nessuna ulteriore necessità di utilizzare la pompa di dosaggio. Risparmio tempo e non sono più stressato“, ha affermato Dédée Auffret. Michel Auffret, da parte sua, ha asserito: “Ho inoltre notato che il tasso di mortalità nell’unità di ingrasso è diminuito. Per me questa è la prova che la tossina Shiga aveva anche un impatto sui suini da ingrasso”.
Vantaggio economico
“La vaccinazione rappresenta un investimento redditizio per la nostra azienda per i motivi indicati di seguito.
Diminuzione del tasso di mortalità: 2,5%
Miglioramento in termini di incremento ponderale giornaliero nel periodo di permanenza in svezzamento: + 50 g/giorno
Diminuzione dell’uso e dei costi degli antibiotici: −0,55 €/suinetto
Il ritorno sugli investimenti è pertanto superiore a 1 € per suinetto o a 30 € per scrofa all’anno”.
“A questo vantaggio economico dobbiamo ovviamente aggiungere anche un aspetto difficilmente quantificabile, ovvero la completa serenità”.
Marek Walachowski e Miroslaw Betka lavorano insieme dal 2007. Marek Walachowski è un consulente veterinario che segue complessivamente 2 200 scrofe mentre Miroslaw Betka è un responsabile di produzione. Queste 2 200 scrofe sono suddivise tra cinque allevamenti con 320-600 scrofe per azienda. Problemi riguardanti la colibacillosi compaiono periodicamente, sebbene con sintomi aspecifici, e sono stati considerati alternativamente correlati all’alimentazione e alla gestione. La terapia antibiotica (iniezione di enrofloxacina) contro la colibacillosi è stata introdotta quale trattamento di routine in ciascun gruppo di suini svezzati. Analisi di laboratorio mediante PCR hanno finalmente confermato la presenza di E. coli produttore di Stx2e.
Potrebbe descrivere la Sua esperienza con il vaccino Ecoporc Shiga negli allevamenti?
Marek Walachowski
Come precedentemente menzionato, queste 2 200 scrofe sono suddivise tra cinque diversi allevamenti con 320-600 scrofe per azienda. In tre di questi cinque allevamenti abbiamo osservato morti improvvise provocate da colibacillosi. La conferma definitiva della presenza dell’agente eziologico Stx2e è stata effettuata mediante PCR.
Avevo sentito parlare del vaccino Ecoporc Shiga nell’ambito delle attività di lancio del prodotto svolte sul mercato polacco. A causa dell’elevato prezzo di una singola dose del vaccino è stato tuttavia difficile raccomandarne l’uso alle aziende suinicole.
Miroslaw Betka:
In ciascuno di questi allevamenti venivano svezzati circa 220-360 suinetti alla settimana. Il tasso di mortalità non era molto elevato (3,5%), ma l’effetto subclinico della tossina Shiga su circa il 20% dei suini aveva come conseguenza uno stato fisico non ottimale e un tasso più elevato di coinfezioni digestive e respiratorie. Inoltre, l’indice di conversione alimentare, l’incremento ponderale e l’omogeneità dei gruppi erano insoddisfacenti.
Abbiamo iniziato un trattamento con antibiotici utilizzando enrofloxacina iniettabile, a volte anche amoxicillina e ossido di zinco (300 ppm), nel corso di un periodo di due settimane post-svezzamento. L’efficacia del trattamento è risultata temporanea in quanto abbiamo potuto solo ritardare l’insorgenza del problema senza tuttavia poterlo risolvere. La malattia edematosa ha iniziato a manifestarsi nei gruppi meno giovani degli animali svezzati.
Marek Walachowski
Questo rappresentava il momento opportuno per introdurre il vaccino contro la malattia degli edemi nelle attuali condizioni di campo Abbiamo inizialmente utilizzato il vaccino Ecoporc Shiga nell’allevamento con 600 scrofe. Abbiamo vaccinato cinque gruppi consecutivi di suini di cinque giorni di età e adottato contemporaneamente misure volte a migliorare la salute animale, quali iniezioni di ferro destrano e il taglio dei denti.
Allo stesso tempo abbiamo interrotto il trattamento con enrofloxacina ma continuato a somministrare l’ossido di zinco in quanto il mangime fornito dal mangimificio conteneva già zinco.
Miroslaw Betka:
Dopo un anno, e incoraggiati dai buoni risultati ottenuti nell’allevamento con 600 scrofe, abbiamo deciso di introdurre il vaccino Ecoporc Shiga in altri due allevamenti in cui gli animali mostravano segni clinici simili al primo.
Quali miglioramenti avete osservato dopo la somministrazione del vaccino Ecoporc Shiga?
Marek Walachowski
Abbiamo innanzitutto osservato una diminuzione di casi di malattia degli edemi dal 3,5% all’1,0% nei suini svezzati. Questo è l’effetto più visibile
Inoltre, durante il periodo dello svezzamento, gli animali in ciascun gruppo hanno iniziato a crescere in maniera più omogenea e sono chiaramente risultati meno suscettibili ad eventuali patologie (digestive e respiratorie). Abbiamo ridotto i trattamenti di singoli animali con antibiotici iniettabili dal 100% al 15%.
Miroslaw Betka:
Circa il 15-17% dei suini svezzati presentava uno scarso accrescimento nel periodo di permanenza in svezzamento . In seguito alla vaccinazione, questo problema è stato risolto nel 95% dei casi. Stiamo inoltre ottenendo suini con un peso vivo migliore al momento del trasferimento alle unità di ingrasso, in media 800 g/suino in più rispetto al peso pre-vaccinazione. All’inizio sembrava che la vaccinazione rappresentasse solo un costo.
Ora la vaccinazione con Ecoporc Shiga si è tuttavia dimostrata un investimento che vale la pena effettuare e la sua efficacia è semplicemente straordinaria.
Da quanto tempo ha iniziato a usare il vaccino Ecoporc Shiga?
Ho provato il vaccino in un allevamento oltre un anno fa e l’azienda continua a vaccinare i propri animali.
Perché ha iniziato a usare il vaccino?
Abbiamo iniziato in quanto avevamo riscontrato i tipici problemi associati alla malattia degli edemi e l’allevamento si era trovato a dover usare una quantità eccessiva di farmaci, in particolare la colistina.
Il problema era principalmente rappresentato dalle morti improvvise di suinetti svezzati, ma anche di suini all’inizio della fase di finissaggio. Inoltre sussisteva il problema della mancata omogeneità del peso dei suini da noi richiesta.
Quali misure erano state precedentemente adottare per controllare la malattia degli edemi?
Usavamo la colistina e l’ossido di zinco per controllare la malattia, ma queste pratiche non erano sufficientemente efficienti e non rispondevano alle nostre esigenze. Dovevamo inoltre ridurre l’uso di antibiotici.
Avete ottenuto un miglioramento in termini di mortalità, parametri di performance, numero di animali con ritardo di accrescimento...?
Sì, abbiamo ottenuto un miglioramento. Il grafico illustra una chiara riduzione della mortalità. La freccia indica l’inizio della vaccinazione con Ecoporc Shiga.
Prima della vaccinazione, il tasso di mortalità medio dallo svezzamento alla macellazione era del 7,8%. Nei suini vaccinati, tale tasso di mortalità è stato ridotto all’1,8%. L’allevamento vanta attualmente una prestazione ottimale. In un altro allevamento, il tasso di mortalità all’inizio del periodo di finissaggio è stato ridotto di circa l’1%.
Avete notato una riduzione dell’uso di antibiotici e/o di ossido di zinco?
Sì, abbiamo ottenuto una riduzione. Non è più necessario utilizzare la colistina che è stata completamente eliminata. Anche dell’ossido di zinco non vi è più bisogno. Siamo contenti di questi risultati.
Nonostante ciò sussistono ancora alcuni problemi riguardanti lo Streptococcus suis contro il quale siamo costretti a usare antibiotici.
La vaccinazione comporta un aumento del carico di lavoro?
La vaccinazione non comporta un aumento del carico di lavoro in quanto viene effettuata contemporaneamente all’iniezione di ferro al quarto giorno.
Qual è stata la Sua impressione in termini di sostenibilità economica e ritorno sugli investimenti?
Nel complesso gli allevatori considerano un’ulteriore vaccinazione dei suinetti un intervento costoso. In casi incontestabili come questo, il ritorno sugli investimenti è assicurato.
Abbiamo calcolato che, in un periodo di vaccinazione di soli sei mesi, possiamo vendere al macello un camion completo in più di suini da ingrasso. Per l’unità di ingrasso è più difficile calcolare il ritorno sugli investimenti. Abbiamo osservato una riduzione del tasso di mortalità anche se il problema non era così serio in questo caso, sebbene l’incremento ponderale giornaliero medio sia risultato più elevato negli animali vaccinati. Stiamo iniziando a renderci conto che la mortalità rappresenta solo una delle sfaccettature della malattia degli edemi.
Qual era l’impatto psicologico sul proprietario/personale dell’allevamento, prima e dopo l’introduzione del vaccino?
L’allevatore può concentrarsi sulle attività volte a migliorare il suo business e non è più “disturbato” da un improvviso aumento del tasso di mortalità. Per non menzionare il veterinario che non viene chiamato per formulare una diagnosi o per somministrare un trattamento ogni volta che muore un animale.
»Tutti gli elementi indicavano che aveva un senso, dal punto di vista economico, sostenere questa spesa una tantum per il vaccino.«
»Il positivo impatto economico e il miglioramento della salute degli animali ci hanno convinto. Continueremo indubbiamente a vaccinare gli animali in questo allevamento.«
»Abbiamo ottenuto un miglioramento della performance presso gli allevamenti dei nostri clienti e ridotto anche l’uso dell’ossido di zinco e della colistina.«
»Raccomando Ecoporc Shiga senza alcuna esitazione a qualsiasi allevamento con problemi di malattia degli edemi.«
»Lo stato di salute generale del mio allevamento è migliorato da quando usiamo il vaccino Ecoporc Shiga«
»Abbiamo calcolato che, in soli sei mesi di vaccinazione, possiamo vendere al macello un camion completo in più di suini da ingrasso.«
»Questo vaccino contro la malattia degli edemi rappresenta un buon investimento per la salute.«
»Infatti, da un tasso di mortalità del 14% dovuto alla malattia degli edemi la situazione si è normalizzata, ritornando a un tasso di circa il 4% nello stesso periodo dallo svezzamento alla macellazione.«
»Oltre a riportare tranquillità, il vaccino Ecoporc Shiga ci ha consentito di conseguire i nostri obiettivi sul piano tecnico e su quello economico.«
»Quando abbiamo ricevuto i risultati riguardanti il miglioramento dell’indice di conversione alimentare, siamo rimasti tutti molto positivamente colpiti.«
»I primi gruppi di suini vaccinati hanno superato il periodo a rischio con una mortalità nettamente inferiore. Il nostro cliente ritiene che il vaccino sia altamente efficace.«
Quando avete usato il vaccino per la prima volta?
Abbiamo iniziato nella metà del 2016.
Per quale motivo avete iniziato a vaccinare gli animali?
Abbiamo iniziato in quanto, in cicli recenti, molti animali erano morti al momento dello svezzamento e all’inizio della fase di ingrasso a causa della malattia degli edemi che aveva colpito l’allevamento ripetutamente nel corso degli anni.
Quali misure avevate precedentemente adottato per controllare la malattia degli edemi?
Prima della vaccinazione il problema veniva risolto con la colistina somministrata alla prima comparsa dei sintomi.
Avete ottenuto un miglioramento in termini di mortalità, parametri di performance, numero di animali con ritardo di accrescimento...?
Dopo la vaccinazione non abbiamo più registrato casi di mortalità elevata a causa della malattia degli edemi. L’aspetto più importante è che abbiamo notevolmente migliorato l’indice di conversione alimentare, che nel passato era sempre risultato non soddisfaciente, persino nei gruppi di suini svezzati che non presentavano alcuna evidente manifestazione clinica, ovvero negli animali con malattia subclinica.
Avete notato una riduzione in termini di trattamenti antibiotici di singoli animali, con conseguente minor carico di lavoro?
Abbiamo eliminato la medicazione di massa, riducendo l’uso di antibiotici. L’utilizzo dei farmaci iniettabili è rimasto pressoché invariato.
Avete ora un minor carico di lavoro giornaliero per quanto riguarda la supervisione degli animali?
Nonostante sia necessario continuare a trattare i singoli animali a causa di malattie concomitanti, il tempo dedicato a curare la malattia degli edemi è stato ridotto.
Avete notato una riduzione dell’uso di antibiotici e/o di ossido di zinco?
Sì, una riduzione dell’uso della colistina.
Qual è stata la Sua impressione in termini di sostenibilità economica e di ritorno sugli investimenti?
Ritengo che, nel nostro caso, il maggior vantaggio economico sia stato il miglioramento dell’indice di conversione alimentare, aspetto di cui sono molto contenta.
Qual era l’impatto psicologico sul proprietario/personale dell’allevamento, prima e dopo l’introduzione del vaccino?
Quando abbiamo ricevuto i risultati riguardanti il miglioramento dell’indice di conversione alimentare, siamo rimasti tutti molto positivamente colpiti.
Qual era la situazione originale?
Il nostro allevamento a ciclo chiuso con 300 scrofe si trova nella provincia spagnola di Segovia. Dallo svezzamento alla macellazione registravamo nel complesso un tasso di mortalità del 3-4%. Nell’agosto 2013, suini di 35-40 kg di peso vivo hanno improvvisamente iniziato a manifestare sintomi tipici della malattia degli edemi che ha comportato un aumento del tasso di mortalità al 14%.
Per quale motivo ha contattato IDT Biologika?
Dopo diversi trattamenti che non hanno dato buoni risultati, ho contattato IDT Biologika per ottenere informazioni.
Non avevo dubbi in merito alla diagnosi, ma gli animali non rispondevano affatto ai trattamenti.
Che misure sono state adottate?
Dopo aver consultato numerosi specialisti dell’industria suinicola in merito al vaccino Ecoporc Shiga, senza però ottenere una risposta, abbiamo deciso di prelevare campioni da animali infetti sotto la guida di un tecnico IDT e di inviare detti campioni al laboratorio IDT in Germania.
Gli animali sono risultati positivi per la tossina Shiga. Abbiamo immediatamente deciso di iniziare a vaccinare gli animali senza interventi aggiuntivi.
Qual è stato l’esito?
I risultati che abbiamo ottenuto presso questo allevamento in seguito alla vaccinazione delle scrofe sono stati eccellenti. Infatti, da un tasso di mortalità del 14% dovuto alla malattia edematosa la situazione si è normalizzata, ritornando a un tasso di circa il 4% nello stesso periodo dallo svezzamento alla macellazione.
Cosa raccomanderebbe ad altri veterinari che incontrano problemi simili?
Raccomando il prodotto senza alcuna esitazione grazie ai buoni risultati ottenuti con la vaccinazione. Infatti ho già raccomandato il vaccino ai miei colleghi. Il servizio prestato da IDT è stato definito soddisfacente.
L’allevatore John Neuman temeva ogni mattina, quando apriva la porta della stalla, di trovare nuovamente nelle baste alcuni suini morti durante la notte a causa della malattia degli edemi.
Questa malattia compariva durante la notte e John Neuman e il personale che lavorava presso l’allevamento di Haderslev assistevano periodicamente alla morte improvvisa di suini sani senza la possibilità di poterlo evitare.
“Abbiamo provato di tutto per controllare la malattia: una dieta più povera, ossido di zinco nel mangime e vari antibiotici, ma nonostante i nostri tentativi, in svezzamento, il tasso di mortalità raggiungeva il 5-6%.
“Questa malattia compariva normalmente due o tre settimane dopo lo svezzamento e improvvisamente potevamo ritrovarci con anche 50 animali morti”, ha spiegato l’allevatore. “Oggi la situazione è completamente diversa”. Dopo aver cercato inutilmente di combattere la malattia degli edemi per numerosi anni, John Neuman ha provato il vaccino Ecoporc Shiga contro la tossina Shiga, l’agente eziologico di questa malattia.
Raccomando il prodotto senza alcuna esitazione grazie ai buoni risultati ottenuti con la vaccinazione. Infatti ho già raccomandato il vaccino ai miei colleghi. Il servizio prestato da IDT è stato definito soddisfacente.
“Nonostante il prezzo, la nostra veterinaria ha raccomandato l’uso di questo vaccino in quanto non aveva altre opzioni disponibili. Avevamo provato di tutto. Le avevamo infatti detto che se non trovava una soluzione ci saremmo rivolti a un’altra struttura veterinaria”.
Dopo la somministrazione del vaccino Ecoporc Shiga, John Neuman non ha più avuto casi di malattia degli edemi dovuta alla tossina Shiga nel suo allevamento. Ora che dispone di un vaccino efficace, non ha più bisogno di sperimentare altri trattamenti. L’allevamento di John Neuman a Haderslev produce ogni anno 31 000 suini per la vendita e quindi un tasso di mortalità del 5-6% dovuto alla tossina Shiga è un dato significativo.
“Abbiamo iniziato a vaccinare tutti i suini a partire dai 5-6 giorni di età con una dose da 1 ml. Quando abbiamo portato il primo lotto di suini in svezzamento era come entrare in un nuovo allevamento. Nel primo gruppo non avevamo osato cambiare la dieta restrittiva, ma nel secondo abbiamo operato questa scelta. Siamo passati a un incremento ponderale giornaliero di 550 grammi e abbiamo ridotto la mortalità all’0,8-1%, risultati che hanno rappresentato un significativo miglioramento per il nostro allevamento”, ha affermato John Neuman.
“Abbiamo effettuato un’approfondita analisi costi-benefici dell’effetto della vaccinazione. Abbiamo preso in considerazione tutti i precedenti costi addizionali, dall'integrazione con zinco alle ore di lavoro straordinario del personale, dalle procedure di disinfezione ai trattamenti aggiuntivi, che non avevano migliorato la situazione, e confrontato detti costi con quello del vaccino. Tutti gli elementi indicavano che aveva un senso, dal punto di vista economico, sostenere questa spesa una tantum per il vaccino”, ha affermato John Neuman. “Nel nostro caso, Ecoporc Shiga ha eradicato la malattia degli edemi e continuiamo ad avvalerci dei servizi della stessa struttura veterinaria”.
“Avevamo rilevato la presenza della tossina Shiga nell’allevamento, ma all’inizio l’allevatore non era molto intenzionato a vaccinare gli animali.
Abbiamo innanzitutto cambiato la dieta, passando da un’alimentazione orientata alla performance a un mangime dietetico, e utilizzato l’ossido di zinco. Entrambe le misure non ci avevano tuttavia consentito di ottenere i risultati auspicati.
Il trattamento antibiotico degli animali già infetti non è risultato efficace. L’antibiotico non è risultato efficace in quanto, in questo caso, il trattamento è stato avviato troppo tardi.
Dopo numerosi tentativi falliti, la pressione psicologica sul direttore dell’allevamento e sul personale era enorme.
Per questo motivo abbiamo deciso insieme di iniziare la vaccinazione con Ecoporc Shiga. L’esperienza fatta precedentemente in altri allevamenti era generalmente positiva e tale successo ha contribuito a convincere il direttore dell’allevamento qui descritto.
Nel primo lotto di animali vaccinato si sono già registrati una significativa diminuzione dell’uso di antibiotici e un maggior incremento ponderale giornaliero. Anche le condizioni generali del gruppo sono migliorate di conseguenza.
Il vantaggio della vaccinazione è pertanto indiscusso. Il minor numero di animali morti e la riduzione dell’uso di antibiotici e dei tempi di crescita dei suini, grazie al maggior incremento ponderale giornaliero, consentono di ottenere un elevato rendimento sugli investimenti nella vaccinazione.
Ecoporc Shiga è estremamente efficace. Condizioni di allevamento non ottimali e bassi standard igienici non possono tuttavia essere compensati dalla vaccinazione e vanno pertanto migliorati”.
Nonostante il largo uso di antimicrobici quale parte del trattamento metafilattico nella fase iniziale del periodo di permanenza nello svezzamento, il tasso di mortalità rimaneva elevato. L’allevamento gode di un alto standard di igiene. Le origini dei problemi di salute acuti sembrano pertanto essere complesse.
In collaborazione con il responsabile dell’assistenza tecnica di IDT Biologika abbiamo prelevato campioni, analizzati nel laboratorio, è stata così evidenziata la presenza della tossina Shiga. In seguito a tali risultati è stato deciso di vaccinare i suinetti.
Efficacia del vaccino:
L’allevatore è rimasto sorpreso dall’efficacia del vaccino che è diventata ben presto apparente. La mortalità dovuta alla malattia degli edemi è stata eliminata completamente e quindi la vaccinazione ha risolto un grande problema.
Riportiamo di seguito i vantaggi della vaccinazione per l’allevamento:
• Eliminata completamente la mortalità in svezzamento dovuta alla malattia degli edemi
• Lavoro in svezzamento ora più agevole e facile. L’allevatore è rilassato e non deve preoccuparsi di nuove ricadute con aumento del tasso di mortalità.
La vaccinazione è risultata economicamente sostenibile:
• Eliminata la necessità di ricorrere a trattamenti metafilattici. Riduzione dell’uso generale di antibiotici Questo aspetto è importante nel contesto del monitoraggio ufficiale in atto in Germania volto a ridurre l’uso degli antimicrobici.
• Dall’introduzione del vaccino, i parametri di prestazione dell’allevamento sono migliorati costantemente.
Un gruppo di 730 scrofe nel nord dell’Inghilterra svezzava circa 29 suinetti per scrofa all’anno quando si è presentato il problema. La mortalità post-svezzamento mensile aumentava e ha raggiunto il 15% nel marzo 2016.
Paul Thompson di Garth Pig Practice, il medico veterinario dell’allevamento, ha affermato: “I suini ammalati erano traballanti oppure in posizione di decubito e con spasmi muscolari e presentavano tumefazione delle palpebre. Questa situazione si presentava normalmente tre settimane dopo lo svezzamento, entro un periodo relativamente breve”.
L’esame necroscopico ha evidenziato la presenza di edema intestinale. Alcuni campioni prelevati tramite tampone inviati al laboratorio per le analisi sono risultati positivi per la tossina Shiga e F18, fattori di virulenza dell’E. coli. Inizialmente sono stati somministrati antibiotici, compresi la colistina, non soggetta ad alcuna restrizione a quel tempo, neomicina e florfenicolo, principalmente per via orale.
“Nessuna risposta significativa è stata osservata nonostante la portata d’acqua, i regimi alimentari e gli standard igienici considerati soddisfacenti”, ha spiegato il Dott. Thompson.
Risultati
Tutti i suini sono stati vaccinati con Ecoporc Shiga a quattro giorni di età. È stato tuttavia necessario vaccinare anche alcuni suini di età superiore ai quattro giorni per ridurre il periodo di tempo in cui il vaccino avrebbe consentito di ottenere i risultati auspicati. “I primi gruppi di suini vaccinati, hanno superato il periodo a rischio con una mortalità nettamente inferiore”, ha affermato il Dott. Thompson.
Vantaggio economico
L’analisi economica riguardante i tre mesi successivi alla vaccinazione ha evidenziato una riduzione della mortalità post-svezzamento media al 2,5% (-4,4%), consentendo di produrre ogni mese 108 suini in più.
Il valore di questi suini, con un peso di 25,8 kg, è risultato di 5,61 GBP (6,46 EUR). La riduzione dei costi di medicazione e il miglioramento del tasso di crescita (da 373 g a 409 g) giornaliero in svezzamento ha contribuito inoltre ad aumentare gli utili netti.
Conclusione
“L’edema è attualmente un problema riemergente in tutta Europa”, ha puntualizzato il Dott. Thompson. “Le cause di questo problema riemergente non sono completamente note. Non tutti i casi presentano i classici sintomi dell’edema intestinale. Dimostrare la presenza dell’agente eziologico potrebbe richiedere numerosi campioni. La vaccinazione è certamente preferibile all’uso di farmaci come mezzo di controllo. Il nostro cliente ritiene che il vaccino sia altamente efficace”.
Da quanto tempo usa il vaccino Ecoporc Shiga?
Ho provato il vaccino in diversi allevamenti a partire dall’anno scorso.
Perché ha iniziato a usare il vaccino?
Abbiamo iniziato a usare il vaccino in quanto avevamo riscontrato problemi tipici della malattia edematosa. Abbiamo cercato di formulare una diagnosi utilizzando STEC-Check con l’aiuto di IDT. Non siamo tuttavia riusciti a confermare la presenza della tossina Shiga in tutti i casi, nonostante non sussistessero dubbi in merito ai sintomi.
Abbiamo ipotizzato che il problema avesse potuto avere a che fare con l’uso dell’ossido di zinco. Ma anche nei casi in cui non abbiamo ricevuto conferma dalle analisi di laboratorio, nonostante non ci fossero dubbi in merito ai sintomi, abbiamo ottenuto buoni risultati in seguito all’uso del vaccino Ecoporc Shiga.
Abbiamo ottenuto un miglioramento della performance presso gli allevamenti dei nostri clienti e ridotto anche l’uso dell’ossido di zinco e della colistina.
Quali misure avevate precedentemente adottato per controllare la malattia edematosa?
Usavamo colistina e ossido di zinco per controllare la malattia, ma a quanto pare non erano risultati poi così efficaci.
Avete ottenuto un miglioramento in termini di mortalità, parametri di performance, numero di animali con ritardo di accrescimento...?
Sì, abbiamo ottenuto un miglioramento. La differenza è stata veramente incredibile. I suini in svezzamento crescevano in maniera molto più uniforme e hanno semplicemente ottenuto una migliore performance. L’allevatore era molto soddisfatto.
Avete notato una riduzione dell’uso di antibiotici e/o di ossido di zinco?
Sì, abbiamo ottenuto una riduzione. Non è più stato necessario utilizzare colistina e ossido di zinco.
Qual è stata la Sua impressione in termini di sostenibilità economica e ritorno sugli investimenti?
È evidente per noi che in casi tipici come questi, vale la pena investire nel vaccino.
Avete ora un minor carico di lavoro giornaliero per quanto riguarda la supervisione degli animali?
Sì, è più facile ora per l’allevatore. E anche per il veterinario! Possiamo concentrarci su altre problematiche ora che la situazione è sotto controllo.
Qual era l’impatto psicologico sul proprietario/personale dell’allevamento, prima e dopo l’introduzione del vaccino?
Abbiamo veramente notato una differenza immediatamente, solo dall’aspetto dei suini. Si tratta di una situazione veramente unica per un vaccino per suinetti. Per l’allevatore significa avere meno preoccupazioni. Prima della vaccinazione l’allevatore non sapeva mai quanti suinetti avrebbe trovato morti nella stalla la mattina. Ora si sente sicuro e può concentrarsi sulla sua attività.
Jean-Jacques Breton gestisce un allevamento con 420 scrofe riproduttrici/suini da ingrasso in Bretagna. All’inizio del luglio 2014, un tasso anomalo di mortalità (5%) si era registrato nei suini da ingrasso da 35-40 kg. Indagini condotte dalla veterinaria dell’allevamento, la Dott.ssa Danièle Autret, hanno evidenziato che la causa della morte era la malattia degli edemi.
L’esame necroscopico, unitamente a un esame batteriologico colturale, ha confermato la presenza del sierotipo O139 K82 associato al patotipo STEC (E. coli produttore della tossina Shiga). A quel tempo è stato introdotto un trattamento antibiotico iniettabile in aggiunta a un mangime considerato sicuro.
“Quanti animali morti troverò oggi?”.
“Nonostante l’attento monitoraggio e l’uso di antibiotici ritenuti efficaci (a un costo di 0,3 €/suinetto) più l’introduzione di un mangime considerato sicuro (costo 0,20 €/suinetto), mi chiedevo ogni giorno quanti animali morti avrei trovato. Ho deciso, insieme alla veterinaria, di somministrare il vaccino Ecoporc Shiga a partire dalla fine di luglio”, ha affermato Jean-Jacques Breton. “Il primo gruppo è stato vaccinato all’età di 35 giorni in quanto l’insorgenza dell’immunità (21 giorni) ci ha consentito di proteggere questo gruppo per via della tardiva manifestazione della malattia nell’allevamento”, ha affermato la Dott.ssa Danièle Autret, “e nessun animale di questo gruppo era morto”, ha aggiunto Jean-Jacques Breton. “Da quando vaccino gli animali, ho notato un miglioramento generale dello stato di salute e della performance dei suini”.
La minore mortalità e la riduzione dei costi di trattamento unitamente al più elevato incremento ponderale giornaliero hanno comportato un aumento del guadagno netto di circa 5 € per suinetto (prezzo della carcassa di 1,55 €).
Dédée e Michel Auffret gestiscono un allevamento a ciclo chiuso con 140 scrofe nel cuore di Finistère, Bretagna, e si sono aggiudicati il premio Cochons d‘Or diverse volte. Questi due allevatori svolgono la loro attività attenendosi a un sano principio: mantenere il tasso di mortalità dalla nascita alla macellazione al di sotto del 10% (in Bretagna la media si aggira sul 25%). La tabella riportata di seguito mostra che Dédée e Michel Auffret sono riusciti a raggiungere questo obiettivo fino al 2014, l’anno in cui sono iniziati i problemi causati dalla tossina Shiga. Nel 2015, grazie al vaccino Ecoporc Shiga, il tasso di mortalità è stato effettivamente ridotto all’8,5%.
“Per diversi mesi, sia noi che il veterinario avevamo osservato un leggero aumento del numero di animali morti. Dapprima abbiamo tentato di controllare la situazione con farmaci (antibiotici nel mangime e tramite un sistema dosatore). Abbiamo inoltre aggiunto caolino al mangime, in parte per influenzare l’assunzione del mangime e in parte per incoraggiare gli animali a bere l’acqua medicata.
Ed infine, è stato necessario adottare un attento monitoraggio e somministrare antibiotici iniettabili negli animali con sospetta malattia”.
“Quanti animali sono morti oggi?”
“Nonostante l’adozione di queste misure, non siamo riusciti a ritornare ai livelli precedenti, né in termini di crescita né in termini di animali morti, performance che è continuata a peggiorare con l’aumento della disomogeneità.
Dédée Auffret conferma la situazione: “Ogni giorno, prima di arrivare in azienda, mi chiedevo quanti animali morti avrei trovato”. Michel Auffret, che si occupa dei suini da ingrasso, aggiunge: “La qualità dei lotti di suinetti che ricevevo non era più ottimale e la gestione dell’alimentazione all’inizio del periodo di ingrasso era diventata molto complicata”.
“Nel dicembre 2014, il nostro veterinario ha formulato la diagnosi con STEC-Check e confermato la presenza della tossina Shiga. Abbiamo quindi iniziato a vaccinare gli animali”.
Risultati
“L’effetto della vaccinazione è risultato evidente fin dall’inizio: nessun ulteriore animale morto, nessun’altra iniezione richiesta, nessuna ulteriore necessità di utilizzare la pompa di dosaggio. Risparmio tempo e non sono più stressato“, ha affermato Dédée Auffret. Michel Auffret, da parte sua, ha asserito: “Ho inoltre notato che il tasso di mortalità nell’unità di ingrasso è diminuito. Per me questa è la prova che la tossina Shiga aveva anche un impatto sui suini da ingrasso”.
Vantaggio economico
“La vaccinazione rappresenta un investimento redditizio per la nostra azienda per i motivi indicati di seguito.
Diminuzione del tasso di mortalità: 2,5%
Miglioramento in termini di incremento ponderale giornaliero nel periodo di permanenza in svezzamento: + 50 g/giorno
Diminuzione dell’uso e dei costi degli antibiotici: −0,55 €/suinetto
Il ritorno sugli investimenti è pertanto superiore a 1 € per suinetto o a 30 € per scrofa all’anno”.
“A questo vantaggio economico dobbiamo ovviamente aggiungere anche un aspetto difficilmente quantificabile, ovvero la completa serenità”.
Marek Walachowski e Miroslaw Betka lavorano insieme dal 2007. Marek Walachowski è un consulente veterinario che segue complessivamente 2 200 scrofe mentre Miroslaw Betka è un responsabile di produzione. Queste 2 200 scrofe sono suddivise tra cinque allevamenti con 320-600 scrofe per azienda. Problemi riguardanti la colibacillosi compaiono periodicamente, sebbene con sintomi aspecifici, e sono stati considerati alternativamente correlati all’alimentazione e alla gestione. La terapia antibiotica (iniezione di enrofloxacina) contro la colibacillosi è stata introdotta quale trattamento di routine in ciascun gruppo di suini svezzati. Analisi di laboratorio mediante PCR hanno finalmente confermato la presenza di E. coli produttore di Stx2e.
Potrebbe descrivere la Sua esperienza con il vaccino Ecoporc Shiga negli allevamenti?
Marek Walachowski
Come precedentemente menzionato, queste 2 200 scrofe sono suddivise tra cinque diversi allevamenti con 320-600 scrofe per azienda. In tre di questi cinque allevamenti abbiamo osservato morti improvvise provocate da colibacillosi. La conferma definitiva della presenza dell’agente eziologico Stx2e è stata effettuata mediante PCR.
Avevo sentito parlare del vaccino Ecoporc Shiga nell’ambito delle attività di lancio del prodotto svolte sul mercato polacco. A causa dell’elevato prezzo di una singola dose del vaccino è stato tuttavia difficile raccomandarne l’uso alle aziende suinicole.
Miroslaw Betka:
In ciascuno di questi allevamenti venivano svezzati circa 220-360 suinetti alla settimana. Il tasso di mortalità non era molto elevato (3,5%), ma l’effetto subclinico della tossina Shiga su circa il 20% dei suini aveva come conseguenza uno stato fisico non ottimale e un tasso più elevato di coinfezioni digestive e respiratorie. Inoltre, l’indice di conversione alimentare, l’incremento ponderale e l’omogeneità dei gruppi erano insoddisfacenti.
Abbiamo iniziato un trattamento con antibiotici utilizzando enrofloxacina iniettabile, a volte anche amoxicillina e ossido di zinco (300 ppm), nel corso di un periodo di due settimane post-svezzamento. L’efficacia del trattamento è risultata temporanea in quanto abbiamo potuto solo ritardare l’insorgenza del problema senza tuttavia poterlo risolvere. La malattia edematosa ha iniziato a manifestarsi nei gruppi meno giovani degli animali svezzati.
Marek Walachowski
Questo rappresentava il momento opportuno per introdurre il vaccino contro la malattia degli edemi nelle attuali condizioni di campo Abbiamo inizialmente utilizzato il vaccino Ecoporc Shiga nell’allevamento con 600 scrofe. Abbiamo vaccinato cinque gruppi consecutivi di suini di cinque giorni di età e adottato contemporaneamente misure volte a migliorare la salute animale, quali iniezioni di ferro destrano e il taglio dei denti.
Allo stesso tempo abbiamo interrotto il trattamento con enrofloxacina ma continuato a somministrare l’ossido di zinco in quanto il mangime fornito dal mangimificio conteneva già zinco.
Miroslaw Betka:
Dopo un anno, e incoraggiati dai buoni risultati ottenuti nell’allevamento con 600 scrofe, abbiamo deciso di introdurre il vaccino Ecoporc Shiga in altri due allevamenti in cui gli animali mostravano segni clinici simili al primo.
Quali miglioramenti avete osservato dopo la somministrazione del vaccino Ecoporc Shiga?
Marek Walachowski
Abbiamo innanzitutto osservato una diminuzione di casi di malattia degli edemi dal 3,5% all’1,0% nei suini svezzati. Questo è l’effetto più visibile
Inoltre, durante il periodo dello svezzamento, gli animali in ciascun gruppo hanno iniziato a crescere in maniera più omogenea e sono chiaramente risultati meno suscettibili ad eventuali patologie (digestive e respiratorie). Abbiamo ridotto i trattamenti di singoli animali con antibiotici iniettabili dal 100% al 15%.
Miroslaw Betka:
Circa il 15-17% dei suini svezzati presentava uno scarso accrescimento nel periodo di permanenza in svezzamento . In seguito alla vaccinazione, questo problema è stato risolto nel 95% dei casi. Stiamo inoltre ottenendo suini con un peso vivo migliore al momento del trasferimento alle unità di ingrasso, in media 800 g/suino in più rispetto al peso pre-vaccinazione. All’inizio sembrava che la vaccinazione rappresentasse solo un costo.
Ora la vaccinazione con Ecoporc Shiga si è tuttavia dimostrata un investimento che vale la pena effettuare e la sua efficacia è semplicemente straordinaria.
Da quanto tempo ha iniziato a usare il vaccino Ecoporc Shiga?
Ho provato il vaccino in un allevamento oltre un anno fa e l’azienda continua a vaccinare i propri animali.
Perché ha iniziato a usare il vaccino?
Abbiamo iniziato in quanto avevamo riscontrato i tipici problemi associati alla malattia degli edemi e l’allevamento si era trovato a dover usare una quantità eccessiva di farmaci, in particolare la colistina.
Il problema era principalmente rappresentato dalle morti improvvise di suinetti svezzati, ma anche di suini all’inizio della fase di finissaggio. Inoltre sussisteva il problema della mancata omogeneità del peso dei suini da noi richiesta.
Quali misure erano state precedentemente adottare per controllare la malattia degli edemi?
Usavamo la colistina e l’ossido di zinco per controllare la malattia, ma queste pratiche non erano sufficientemente efficienti e non rispondevano alle nostre esigenze. Dovevamo inoltre ridurre l’uso di antibiotici.
Avete ottenuto un miglioramento in termini di mortalità, parametri di performance, numero di animali con ritardo di accrescimento...?
Sì, abbiamo ottenuto un miglioramento. Il grafico illustra una chiara riduzione della mortalità. La freccia indica l’inizio della vaccinazione con Ecoporc Shiga.
Prima della vaccinazione, il tasso di mortalità medio dallo svezzamento alla macellazione era del 7,8%. Nei suini vaccinati, tale tasso di mortalità è stato ridotto all’1,8%. L’allevamento vanta attualmente una prestazione ottimale. In un altro allevamento, il tasso di mortalità all’inizio del periodo di finissaggio è stato ridotto di circa l’1%.
Avete notato una riduzione dell’uso di antibiotici e/o di ossido di zinco?
Sì, abbiamo ottenuto una riduzione. Non è più necessario utilizzare la colistina che è stata completamente eliminata. Anche dell’ossido di zinco non vi è più bisogno. Siamo contenti di questi risultati.
Nonostante ciò sussistono ancora alcuni problemi riguardanti lo Streptococcus suis contro il quale siamo costretti a usare antibiotici.
La vaccinazione comporta un aumento del carico di lavoro?
La vaccinazione non comporta un aumento del carico di lavoro in quanto viene effettuata contemporaneamente all’iniezione di ferro al quarto giorno.
Qual è stata la Sua impressione in termini di sostenibilità economica e ritorno sugli investimenti?
Nel complesso gli allevatori considerano un’ulteriore vaccinazione dei suinetti un intervento costoso. In casi incontestabili come questo, il ritorno sugli investimenti è assicurato.
Abbiamo calcolato che, in un periodo di vaccinazione di soli sei mesi, possiamo vendere al macello un camion completo in più di suini da ingrasso. Per l’unità di ingrasso è più difficile calcolare il ritorno sugli investimenti. Abbiamo osservato una riduzione del tasso di mortalità anche se il problema non era così serio in questo caso, sebbene l’incremento ponderale giornaliero medio sia risultato più elevato negli animali vaccinati. Stiamo iniziando a renderci conto che la mortalità rappresenta solo una delle sfaccettature della malattia degli edemi.
Qual era l’impatto psicologico sul proprietario/personale dell’allevamento, prima e dopo l’introduzione del vaccino?
L’allevatore può concentrarsi sulle attività volte a migliorare il suo business e non è più “disturbato” da un improvviso aumento del tasso di mortalità. Per non menzionare il veterinario che non viene chiamato per formulare una diagnosi o per somministrare un trattamento ogni volta che muore un animale.